Suggerimenti per la Celebrazione della Prima Comunione
a cura dei partecipanti al laboratorio “Il sapore della domenica”
con R. Boscolo e L. Ruatta
I misteri celebrati nel Triduo richiedono tempo per essere interiorizzati e concretizzati nella vita, per questo l’esperienza della veglia pasquale e del giorno di Pasqua continua nel tempo pasquale.
I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di risurrezione alla domenica di Pentecoste, si celebrano nella gioia come un solo giorno di festa, come «la grande domenica» di cui parlano i testi patristici dei primi secoli. A partire dal IV secolo vengono inserite le feste dell’Ascensione e di Pentecoste, rispettivamente 40 e 50 giorni dopo Pasqua.
L’unità del mistero pasquale (morte, risurrezione, ascensione, discesa dello Spirito) trova il suo filo conduttore nel tempo pasquale come tempo dello Spirito.
In questo senso la domenica di Pentecoste rappresenta il compimento della Pasqua.
I Vangeli delle domeniche di questo periodo testimoniano una fede che si lascia ‘lavorare’ in profondità dal cammino pasquale di Cristo; una fede che passa per la croce e guarda alla luce della risurrezione, sui passi di Cleofa (uno dei discepoli di Emmaus, vedi Lc 24,13-35) e di Maddalena (Gv 20,11-18), cammino a cui ogni discepolo è chiamato per annunciare a tutti l’incontro con il Risorto.
CELEBRARE IL TEMPO DI PASQUA
All’interno del percorso formativo promosso dall’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia, il laboratorio “Il sapore della domenica” ha dedicato uno spazio specifico alla riflessione e condivisione di buone pratiche per la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, con particolare attenzione alla Prima Comunione.
Ecco alcuni accorgimenti e suggerimenti liturgico-musicali emersi, pensati per rendere le celebrazioni più partecipate, significative e armoniosamente inserite nella vita della comunità.