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La storia dell’Istituto

Una progressiva strutturazione e chiarificazione.

Nella diocesi di Torino, fino al Concilio era già presente una Scuola diocesana di musica sacra.

La Sezione Musica della Commissione liturgica diocesana, sin dalla sua istituzione nel 1967, aveva molto riflettuto sul significato di questa scuola e sulla necessità di un suo rinnovamento alla luce delle istanze conciliari che avevano profondamente mutato lo sguardo sulla liturgia e sulla musica liturgica.

In particolare ci si interrogava se quello fosse il luogo adatto per una formazione tecnica, a cui già provvedevano altre istituzioni sul territorio (con cui si sarebbe potuta avviare una collaborazione e inviare gli allievi).

Si rifletteva anche su come valorizzare il legame tra formazione tecnica e liturgica, che nella visione di una liturgia come azione – prassi risultavano difficilmente separabili.

Corsi, luoghi, persone.

La Scuola diocesana di musica sacra riprese i suoi corsi, anche alla luce di queste riflessioni, nell’aprile 1967, in via Cappel Verde 2. Essa conservava una dimensione tecnica, in collegamento con il Conservatorio, aggiungendo un “Corso per animatori di assemblea”, a partire dall’ottobre dello stesso anno, nella sede di corso Matteotti 11.

Gli allievi erano oltre 100; i docenti nomi storici della riflessione post-conciliare in campo liturgico e musicale. Tra gli altri, Luciano Borello, Beppe Cerino, Valerio Ferrua, Domenico Mosso, Giuseppe Sobrero, Dusan e Gino Stefani, suor Maggiora, suor M. Assunta Pogliani, suor Lucia Raffo.

Per quanto riguarda la parte tecnica, tra il 1970 e il 1975 i “Corsi di Musica per la Liturgia” si terranno presso le Suore Domenicane di via Magenta 29.

Via Cappel Verde, 2 – Torino

Suore Domenicane
Via Magenta, 29 – Torino

Parallelamente alla strutturazione dei percorsi formativi, proseguiva la riflessione, anche a partire dalle prassi concrete, che per la musica e il canto mostravano grande variabilità, la tendenza ad abbandonare l’organo a canne per privilegiare altri strumenti, spesso uno sbilanciamento sul ruolo della Schola a detrimento della partecipazione dell’assemblea, in generale una mancanza di competenza tecnica e di sensibilità liturgica. Con una sovrabbondanza del piano intellettuale e verbale, la gestione dei diversi linguaggi e della dimensione simbolica mostrava molti limiti, comprensibili se pensiamo che il rinnovamento ai riti portato dalla Riforma Liturgica era stato profondo, dunque il gesto e il simbolo dovevano essere – per così dire – reimparati.

La valutazione delle prassi e la formazione sul territorio proseguivano in parallelo: nel 1975 venne effettuato un censimento dei cori liturgici e degli organi a canne nella diocesi, nel 1977 vennero proposti i “Corsi zonali di musica” presso le zone vicariali, offrendo formazione strumentale (organo, chitarra, flauto, percussioni), al canto e alla animazione dell’assemblea, coinvolgendo un centinaio di persone.

L’esperienza maturata nei corsi già avviati, unita ad uno sguardo realistico, ma anche lungimirante, fece emergere la necessità di istituire su nuove basi una vera e propria Scuola che potesse rispondere alle necessità diocesane. Questa possibilità divenne realizzabile grazie alla disponibilità dei locali per la musica, appositamente attrezzati, esistenti presso l’Università Pontificia Salesiana di via Caboto 27 a Torino.

L’attività del nuovo”Istituto Diocesano di Musica e Liturgia” si inaugura il 17 ottobre 1979. Gli allievi sono 120, 80 animatori musicali e 40 lettori. Gli insegnanti sono ancora una volta nomi autorevoli e noti. Ne citiamo alcuni: Beppe Cerino, Eugenio Costa, Adolfo Conrado, Antonio Fant, Domenico Mosso, Massimo Nosetti, Carlo Semeria, Giuseppe Sobrero. Il primo direttore è don Aldo Marengo.

Nei primi anni Novanta l’Istituto trasferisce la sua sede al Seminario Maggiore di Via Lanfranchi.

Il Regolamento dell’Istituto, formalizzato nel 1996, sottolinea la sua natura di organismo dell’Ufficio Liturgico Diocesano “che ha lo scopo di dare una completa e rigorosa formazione liturgica, spirituale e tecnica a quanti intendono svolgere un ministero liturgico”. Esso si articola in due Sezioni: la Sezione per i Lettori della Parola di Dio e la Sezione per gli Animatori musicali della liturgia.

Nell’ottobre 1994 nasce il “Coro dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia” formato da Allievi ed Ex Allievi, che ha il compito di animare il canto e la musica nelle celebrazioni liturgiche dell’Arcivescovo, soprattutto in Cattedrale.