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Indicazioni per il tempo di Avvento

a cura dei partecipanti al laboratorio “Il sapore della domenica”

con R. Boscolo e L. Ruatta

Nella prima domenica

Prima del canto d’inizio l’animatore dell’assemblea può introdurre così la celebrazione:
Oggi la Chiesa inizia un nuovo Anno liturgico che si apre con l’Avvento, tempo santo che sollecita i nostri cuori a fare memoria grata della venuta di Gesù nella storia e ad attendere con fiducia il ritorno glorioso di Cristo alla fine dei tempi. Confidando nell’amore del Padre innalziamo a lui le nostre anime e con il canto (oppure… nel silenzio) accogliamo il Signore che viene in mezzo a noi.

I tempi forti – come l’Avvento – offrono la possibilità di discostarsi dalle abitudini consolidate, valorizzando uno o più elementi del rito. È il caso, ad esempio, della processione d’ingresso che può aiutare l’assemblea liturgica a percepire il senso della festa, la presenza del Risorto e la dimensione escatologica dell’essere radunati per celebrare.

Secondo quanto suggerito dall’Introduzione al Messale, la processione può essere arricchita con la presenza del turiferario con il turibolo fumigante, dei ministri con i ceri accesi e, in mezzo a loro, l’accolito con la croce; il ministro – lettore o diacono – con l’Evangeliario elevato, e il sacerdote che presiede (cfr. OGMR, 120). Essa ordinariamente va dalla porta all’altare, due simboli cristologici.

Il canto d’ingresso può essere scelto a partire dall’antifona d’ingresso tratta dal Salmo 24,1-3, in modo da esprimere, nelle parole e nella melodia, i temi e la spiritualità dell’Avvento.

Varianti:

  • Si può iniziare a luci spente – dopo il tramonto tenendo accese solo le luci necessarie per la sicurezza dei fedeli. In processione viene portata da uno dei ministri anche una lanterna con all’interno una candela accesa, che viene posata momentaneamente sull’altare accanto all’Evangeliario. Al lucernario il ministro attinge luce da questa lanterna e si reca presso la Corona d’Avvento per accendere la candela del giorno. Al termine il ministro porterà la lanterna in altro luogo, fuori dal presbiterio.
  • E’ possibile omettere il canto d’ingresso, dando inizio alla celebrazione nel silenzio orante, opportunamente preparato con un’introduzione, oppure con musica strumentale. I riti di inizio possono essere riorganizzati sulla base del rito del Lucernario con relativo canto (vedi oltre).

Nella II domenica d’Avvento, in cui il vangelo narra il battesimo di Giovanni Battista, la modalità usuale può essere sostituita dal rito dell’aspersione con l’acqua benedetta.

L’atto penitenziale può essere eventualmente sostituito da un responsorio che riprende il tema della luce.

Rit: Signore, sei tu la luce del mondo; Signore, sei tu la luce.
Lett./Presid.:

  1. Risvegliamoci e alziamo il capo: è vicina la nostra liberazione.
  2. Vegliamo pregando in ogni momento, per comparire davanti al Signore glorioso.

Presid.: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

La corona d’Avvento, che mette al centro la simbologia della luce, può accompagnare il cammino comunitario verso il Natale del Signore; con atteggiamento di vigilanza e di attesa, ci prepariamo ad accogliere il Bambino – re, che vince le tenebre del mondo con la sua luce.

La forma circolare della corona fin dall’antichità è segno di eternità e di unità; essa rappresenta:

  • il tempo che ciclicamente ritorna
  • l’attesa del ritorno di Cristo

L’anello fatto di rami sempreverdi simboleggia la speranza e la vita eterna.
La forma circolare è segno della fedeltà di Dio alle sue promesse.

I quattro ceri posti sulla corona a uguale distanza tra di loro sono le quattro settimane di Avvento.

Essi vengono accesi uno per ogni domenica e il loro consumarsi evidenzia visibilmente lo scorrere del tempo e l’avvicinarsi del Natale, mentre la luce, di domenica in domenica, aumenta gradualmente.

La tradizione suggerisce il nome delle candele dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa del Messia:

  1. “del Profeta” perché ricorda le profezie sulla venuta del Messia
  2. “di Betlemme” in ricordo della città natale del Messia
  3. “dei Pastori” i primi che ricevettero l’annuncio e adorarono
  4. “degli angeli” i primi ad annunciare al mondo la nascita di Gesù

La corona non va collocata sull’altare, ma in un luogo opportuno nei pressi dell’ambone. Per il rito di accensione della Corona d’Avvento su può utilizzare il Lucernario suggerito nell’allegato del Calendario Liturgico Regionale o altro rito simile.

La Messa inizia, come di consueto, con la processione di ingresso accompagnata dal canto (o dal silenzio). Dopo il segno di croce, il saluto e l’atto penitenziale (o aspersione), segue il rito del lucernario:

La Messa inizia, come di consueto, con la processione di ingresso accompagnata dal canto (o dal silenzio). Dopo il segno di croce, il saluto e l’atto penitenziale (o aspersione), segue il rito del lucernario:

MONIZIONE AL LUCERNARIO

Fratelli e sorelle, in questo Tempo di Avvento, siamo chiamati a camminare incontro al Signore che viene. Di domenica in domenica la luce della sua Parola ci rischiara e ci guida verso il suo Natale.

(I di Avvento) Accendiamo, oggi, la candela dei profeti. La luce della loro parola, spiani il nostro cammino e rafforzi la nostra speranza.
Un ministrante si avvicina con una candelina alla corona di Avvento e accende la prima candela. Nel frattempo si canta: Si accende una luce: CdP 458 (str. 1 – rit. – str. 2: la candela dei profeti).

(II di Avvento) Accendiamo, oggi, la candela di Betlemme. La voce del profeta ci annuncia liete notizie: da Betlemme, umile città, sorgerà presto il Re di Israele.
Un ministrante si avvicina alla corona di avvento e accende la prima e la seconda candela. Nel frattempo si canta: Si accende una luce: CdP 458 (str. 1 – rit. – str. 3: la candela di Betlemme).

(III di Avvento) Accendiamo, oggi, la candela dei pastori: il Signore presto verrà a portare il lieto annuncio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare l’anno di misericordia del Signore.
Un ministrante si avvicina alla corona e accende le prime tre candele. Nel frattempo si canta: Si accende una luce: CdP 458 (str.1 – rit. – str. 4: la candela dei pastori).

(IV di Avvento) Accendiamo, oggi, la candela degli angeli: a loro il Signore affida un messaggio di pace e noi, come Maria, accogliamo con docilità l’avvento del Signore.
Un ministrante, si avvicina alla corona di avvento e accende tutte e quattro le candele. Nel frattempo si canta: Si accende una luce: CdP 458 (str. 1 – rit. – str. 5: la candela degli angeli).

Seguono l’orazione Colletta e la Liturgia della Parola.

Per non appesantire eccessivamente i Riti di Introduzione è possibile iniziare la celebrazione con il lucernario utilizzando il canto “Si accende una luce” per l’ingresso.

Come ulteriore variante, è possibile eseguire la prima strofa del canto all’inizio, poi Atto penitenziale e accensione delle candele con ripresa del canto (strofa propria di ogni domenica seguita da ritornello). Per coinvolgere maggiormente l’assemblea al momento dell’accensione si può far precedere il ritornello che, essendo breve, può anche essere sempre ripetuto due volte.

Suggerimenti alternativi per la monizione introduttiva al canto Si accende una luce all’Introito.

I di Avvento

Fratelli e sorelle, mentre iniziamo il cammino che ci conduce al Natale, esprimiamo la nostra volontà di andare incontro al Signore che viene, accendendo la prima delle candele che formano la corona dell’Avvento. Nel Battesimo siamo stati chiamati a crescere nell’amore vicendevole e verso tutti, per piacere a Dio attuando le regole di vita che ci ha donato in Cristo. A lui acclamiamo, cantando:

II di Avvento

Fratelli e sorelle, nel nostro cammino verso il Natale, accendiamo la seconda candela della corona d’Avvento, mentre acclamiamo a Cristo, luce del mondo, che riconduce l’umanità allo splendore della sua gloria. Nel Battesimo siamo stati chiamati, come Maria, ad ascoltare la sua Parola, per portare a compimento l’opera che ha iniziato in noi. Insieme cantiamo:

III di Avvento

Fratelli e sorelle, mentre il nostro sguardo punta verso Betlemme, accendiamo la terza candela di Avvento e imploriamo dal Signore il dono di una gioia autentica e duratura, quella che solo Cristo Gesù può donare. La Parola illumini il nostro cammino e con gioia cantiamo insieme:

IV di Avvento

Fratelli e sorelle, con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore colmo di gratitudine accendiamo la quarta e ultima candela d’Avvento. Chiediamo al Signore di renderci capaci di accogliere la sua visita nel mistero del Natale. Acclamiamo insieme cantando:

“In tempo d’Avvento l’organo e altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore” (OGMR 313).

“Nell’ornare l’altare si agisca con moderazione. Nel tempo d’Avvento l’altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore. […] L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso (OGMR 305)

Infatti sopra la mensa dell’altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa: l’Evangeliario dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se è necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale, siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi.
Si collochi pure in modo discreto ciò che può essere necessario per amplificare la voce del sacerdote (OGMR 306)

Per le composizioni floreali nel tempo di avvento sono utili per trarre ispirazione i suggerimenti di Daniela Canardi pubblicati sul sito della Pastorale Liturgica e dell’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia nel decimo anniversario della sua morte.

Daniela ha prestato per molti anni il suo prezioso servizio nel campo del catecumenato e dell’arte floreale liturgica.